Il Covid occupa purtroppo da oltre un anno i contenuti di tutti i media nel tentativo di
fornire continui aggiornamenti sulla sua evoluzione e sulle quantomai ipotetiche previsioni di soluzione
definitiva.
A ciò si sono accompagnate le vibranti invocazioni da parte di tutti gli operatori sanitari tese ad
ottenere quello che viene ormai comunemente definito “scudo penale”, a scarico di ogni eventuale
responsabilità professionale legata al contesto epidemico tuttora emergenziale all’interno del quale sono
chiamati a svolgere le proprie attività.
Non sono mancati gli altrettanto numerosi e spesso disordinati richiami assicurativi, distribuiti tra
offerte di coperture diversamente declinate dedicate al cosiddetto rischio Covid, e pareri circa
l’inclusione o meno della collegabilità causale del Covid nelle coperture della c.d. RC Medica.
La prima affermazione di principio mi permette di dichiarare, senza alcuna possibile contraria
opponibilità, che tutte le polizze di RC Medica attualmente in vigore nei nostri portafogli includono
gli eventuali rischi derivanti da inoculazione di vaccino, che pertanto rientrano nello spettro delle
coperture fornite, senza alcuna necessità di estensione o precisazione specifca, e prescindendo
dalla rispettiva qualificazione specialistica del singolo operatore sanitario.
L’importante campagna vaccinale faticosamente avviata, valutata come l’unica azione di ragionevole impatto
risolutivo nei confronti di questa pandemia, ha aggiunto nuovi interrogativi legati alla necessaria
estensione del numero dei soggetti vaccinatori reclutabili.
Il recente DECRETO-LEGGE 1 aprile 2021, n. 44 Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da
COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2 dedica uno specifico articolo all’argomento
escludendo ogni responsabilita' penale da somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2 1 quando l'uso
del vaccino e' conforme alle indicazioni contenute nel provvedimento di autorizzazione all'immissione in
commercio emesso dalle competenti autorita' e alle circolari pubblicate sul sito istituzionale del
Ministero della salute relative alle attivita' di vaccinazione.
Appare evidente come la nuova norma consideri la somministrazione di un vaccino come un atto operativo di
ragionevole semplicità, in quanto sono altrettanto semplici le istruzioni alla stessa correlate, infatti
lo stesso provvedimento non fa alcun riferimento alla identità delle figure professionali vaccinatrici,
lasciando così ampia possibilità di inclusione futura di ogni categoria professionale ritenuta
pertinente.
Quale colpa potrebbe configurarsi per aver iniettato un siero i cui possibili rischi sono comunque in
parte ancora sconosciuti anche alla rispettiva casa farmaceutica (in capo alla quale permane ogni
eventuale responsabilità in quanto produttore) e la cui scelta non viene demandata al soggetto
vaccinatore?
Attualmente è stato previsto che il vaccino possa essere somministrato anche dalla categoria dei
farmacisti, preventivamente formati allo scopo attraverso la frequenza e il superamento di un apposito
corso, erogato in modalità FAD, con riguardo alla attività di inoculazione vaccinale, alla compilazione e
relativa interpretazione del modulo standard di triage pre-vaccinale predisposto dall’Istituto Superiore
di Sanità.
Assimedici, società che presiedo, ha provveduto, in collaborazione con
Sanitassicura, alla recente stipula della convenzione assicurativa con Federfarma
per le coperture di Responsabilità Civile messe a disposizione delle oltre 18.000 farmacie aderenti su
tutto il territorio Nazionale. Sono quindi nella condizione di affermare che anche queste polizze
includono gli eventuali rischi derivanti dalla inoculazione di vaccino.
Naturalmente ogni sanitario che presterà la propria opera all’interno di questa campagna straordinaria di
vaccinazione nazionale, senza essere precedentemente contraente o assicurato da una polizza di RC
Professionale, potrà reperire sul mercato le coperture già disponibili, da considerarsi tassativamente in
nessun caso sostitutive per le attività extra vaccinali, in quanto limitate unicamente allo svolgimento di
questo contingente intervento di massa.
Rischio e Assicurazione sono argomenti che devono essere
trattati con la necessaria competenza in ogni momento comunicativo, in modo da non lasciare alcun spazio a
interpretazioni scorrette e inopportune da parte di chi viene ogni giorno già fatto bersaglio di messaggi
“paraspecialistici” spesso tra loro contradditori.
Le polizze emesse da ASSIMEDICI con le primarie compagnie del mercato assicurativo
prevedono la copertura per tutte le attività prestate presso Strutture Sanitarie Pubbliche/Private in
conseguenza dell’emergenza Covid-19.
ASSIMEDICI conferma la copertura assicurativa di tutti i medici nelle attività relative
ai tamponi e alla somministrazione dei vaccini Covid-19 e sconsiglia una copertura parziale e inadeguata
alla professione se non completa per tutte le attività mediche che potrebbe essere chiamato a
svolgere.